SIN DAGLI ALBORI della medicina il cranio viene immaginato e rappresentato come il centro di controllo assoluto del corpo umano. Scoperte degli ultimi decenni hanno invece dimostrato che il sistema nervoso centrale e periferico sono entrambi sede di memoria, controllo neuro-endocrino, viscerale ed emozionale, facendo perdere al cranio la centralità del controllo che si presumeva in passato. Le prime due vertebre cervicali hanno una relazione diretta con la fisiologia del cranio e per assolvere alla loro funzione hanno anche un’anatomia molto diversa rispetto a tutte le altre vertebre cervicali. Queste fungono da snodo di passaggio tra la forma sferica del cranio e la verticalità della colonna vertebrale. Lavori troppo sedentari davanti al computer, ansia, stress, ma anche lavori manuali, sono tutti elementi che possono determinare l’aumento della tensione e della rigidità muscolare della parte alta della colonna cervicale. La corretta funzionalità di questo complesso meccanismo è garantita da piccoli muscoli cervico-occipitali, da legamenti e da una moltitudine di recettori che inviano continuamente informazioni di posizione al sistema nervoso centrale per mantenere sempre la fisiologia primaria dell’orizzontalità e della frontalità dello sguardo. Un legame di cui si parla ancora poco è la dipendenza dell’occipite e delle vertebre cervicali con il movimento degli occhi, con la masticazione, con la deglutizione, ma anche con la digestione e gli organi viscerali. Il movimento dell’occipite sulla prima vertebra cervicale accompagna quello degli occhi in tutte le direzioni dello spazio. Ogni occhio ha sei muscoli (estrinseci) che consentono il suo movimento in tutte le direzioni. Questi muscoli si comportano esattamente come tutti gli altri muscoli del corpo. Possono andare incontro a rigidità per cui rendere difficile guardare in una o più direzioni (più frequentemente verso l’alto o verso il basso). Questo può essere, ad esempio, la conseguenza del fatto che spesso il monitor del computer non è centrato davanti a noi ma decentrato verso destra o verso sinistra. Questa condizione implica una fissità dello sguardo non frontale che nel tempo si stabilizza determinando una differenza di elasticità tra i muscoli oculomotori. A questo punto interviene il sistema articolare della prima e seconda vertebra cervicale ad aiutare gli occhi verso il movimento limitato (anche se i compensi si possono estendere lungo tutta la colonna vertebrale fino a poter essere in alcuni casi la causa dell’instaurazione di una vera e propria scoliosi). Se questa condizione si fissa nel tempo, le vertebre cervicali vanno incontro ad un sovraccarico funzionale che può fissare le basi per l’insorgenza di una patologia cervicale. Allo stesso modo, difficoltà di masticazione e deglutizione possono determinare degli effetti sull’equilibrio cranio-cervicale. I sistemi legamentosi, quelli muscolari e quelli fasciali preposti al movimento per l’ingestione del cibo hanno rapporti diretti con le vertebre cervicali. Ad esempio, un intervento di asportazione della tiroide può creare delle aderenze dei tessuti o più semplicemente alterare l’informazione neuromotoria della deglutizione. I muscoli della gola incontrano maggiore resistenza allo scorrimento dei tessuti per cui il movimento dovrà necessariamente essere aiutato da muscoli accessori. Questa condizione implica un ulteriore impegno delle vertebre cervicali costrette a sostenere un incremento di lavoro. Il midollo spinale è ricoperto dalle meningi e la più esterna, che prende il nome di “dura madre”, mette in relazione diretta l’occipite con l’osso sacro. Pertanto, la disfunzione del complesso lombo- sacrale può determinare degli effetti diretti meccanici e neurovegetativi a carico delle prime vertebre cervicali. I sintomi dovuti alla rigidità dell’atlante e dell’epistrofeo (seconda vertebra cervicale) coinvolgono la sfera craniale. Possono andare dalla cefalea muscolo-tensiva all’emicrania, sino alle vertigini; ma anche disturbi neurovegetativi come la sindrome vagale, determinando nausea, sudorazione e a volte la perdita dei sensi (il nervo vago controlla l’attività dei visceri ed uscendo dal cranio decorre a ridosso della prima vertebra cervicale).
Le terapie elettive per il trattamento delle disfunzioni cranio-cervicali sono la Rieducazione Posturale Globale, l’osteopatia e la chiropratica. Hanno tutte l’obiettivo, con principi e procedure differenti, di ristabilire l’equilibrio e la simmetria muscolare, fasciale, articolare e legamentosa di tutto il corpo, eliminando la causa primaria ma anche tutti i compensi che ne sono conseguiti.
Il legame anatomico della colonna cervicale con la trachea e l’esofago, oltre che con il passaggio del nervo vago (decimo nervo cranico), fa sì che da una disfunzione atlantooccipitale possano derivare disturbi di tutto il sistema viscerale. L’esofago, lo stomaco, l’intestino tenue, ma anche il colon possono soffrire di disturbi che hanno origine proprio dalle prime vertebre cervicali.
La pratica di una disciplina sportiva, per avere il massimo rendimento, necessita di un perfetto equilibrio tra la sfera cranio- cervicale ed il resto del corpo. La coordinazione è il frutto dell’integrazione dei sistemi sensoriali come la vista e l’udito, ma anche di tutti i recettori di posizione distribuiti in tutto il corpo (buona parte dei quali si trova sotto le piante dei piedi). Gli sport aerobici (di movimento) sono da preferire agli esercizi in sala pesi. Da non dimenticare la priorità degli esercizi di allungamento muscolare nella pratica di ogni disciplina sportiva.
INDIRIZZO
Via Giorgio Baglivi, 5/E - int. 2
00161 - Roma (RM)
CONTATTI
Email: alessandromascia70@gmail.com
Tel.: +39 06.44.29.07.66
Cell: +39 347.33.69.171
SHARE THIS PAGE!