Il Pilates ed il Tai Chi sono due pratiche sportive piuttosto diffuse che hanno origini geografiche e culturali molto lontane tra di loro, ma anche molti punti in comune. Il “Metodo Pilates” prende il nome dal suo inventore, Joseph Pilates, ed inizia la sua diffusione a partire da New York intorno agli Anni ‘20. Il Tai- Chi, invece, sembra nascere verso il 1200, quando un monaco cinese, di nome Chang San Feng, osservando un combattimento tra un serpente ed una gru, rimase colpito dall’elasticità e flessuosità dei movimenti del rettile. Uno degli obiettivi che hanno in comune entrambe le discipline, è di mantenere un equilibrio psico-fisico ottimale e di prevenire malattie come artrosi, artriti, patologie cardio-respiratorie, migliorare le funzioni digestive, e tanto altro. La pratica di queste discipline migliora la coordinazione motoria e la respirazione, sviluppa una forte muscolatura addominale, stabilizza i muscoli dei piani profondi e superficiali della colonna vertebrale, aumenta il tono muscolare, incrementa l’elasticità muscolare, induce un effetto di rilassamento, rafforza il rapporto mente-corpo, migliora la funzionalità del sistema cardiovascolare, aiuta a perdere peso, rallenta i processi di invecchiamento. Possono essere praticate a qualsiasi età in quanto prevedono una progressione di esercizi da un livello base verso un impegno sempre crescente. Sono utili come integrazione di altri sport, possono aiutare le donne in gravidanza a sostenere i cambiamenti strutturali durante i nove mesi, sono ottimali negli anziani per prevenire e contrastare l’artrosi e l’osteoporosi. È sempre consigliabile abbinare queste discipline ad una attività “aerobica” che può anche essere semplicemente la camminata veloce. È controindicato per chi soffre di patologie in fase acuta come ernie e discopatie, gravidanze a rischio, patologie cardiache gravi. Come per tutti gli sport, si deve sempre avere il consenso del medico prima di iniziare a praticare il Pilates o il Tai Chi. Joseph Pilates nasce in Germania nel 1880. Era appassionato di body-building, ma lo studio dell’anatomia e dell’allenamento muscolare lo portarono negli anni a codificare una metodica di allenamento del tutto personale. Durante la Prima Guerra Mondiale passò un anno in prigione nel Lancaster (Regno Unito), durante il quale allenò i suoi compagni di prigionia. Ma quando fu trasferito sull’Isola di Man si trovò circondato da reduci di guerra feriti, malati e menomati per cui cominciò ad ideare degli esercizi che permettessero loro di recuperare forza e salute attraverso la pratica. Iniziò, inoltre, a progettare e costruire delle macchine che dessero la possibilità di allenarsi anche ai menomati. Dopo importanti esperienze in Germania e in Inghilterra, Pilates approdò negli Stati Uniti dove fondò il primo centro per l’insegnamento di questa disciplina. I principi che caratterizzano il metodo Pilates sono sei:
» la “Respirazione”, grazie alla quale si acquisisce il controllo respiratorio (in particolare della fase espiratoria), che aiuta a sostenere in modo corretto ed equilibrato il momento del massimo sforzo durante l’esecuzione degli esercizi;
» il controllo del “Baricentro”, che rappresenta il centro di forza e di controllo di tutto il corpo;
» la “Precisione”, con la quale ogni singolo movimento deve essere eseguito;
» la massima “Concentrazione”, per eseguire ogni esercizio in cui ogni singolo muscolo ed ogni singola parte del corpo devono essere controllati dalla mente;
» il “Controllo” su ogni parte del corpo per cui i movimenti devono essere sempre molto curati e consapevoli;
» la “Fluidità”, per cui i movimenti devono essere lenti ed armonici.
Una prima parte del Pilates è basata esclusivamente su esercizi a corpo libero praticati su un materassino (Mat Work). A questi segue un ulteriore allenamento con una macchina chiamata Universal Reformer. Pilates chiamò il suo programma di allenamento “Contrology”, ossia una forma di allenamento psico-fisico del corpo dove è centrale il controllo della mente per allenare e controllare i muscoli. I vari esercizi fanno acquisire il controllo e la consapevolezza della respirazione in armonia con il riequilibrio dei muscoli profondi (antigravitari) del corpo. Si allenano in particolare i muscoli addominali, quelli del piano pelvico, quelli profondi della colonna. Questi muscoli costituiscono un insieme che Pilates chiama “Power House” (Casa del Potere). Tutti gli esercizi coinvolgono sempre sia il tronco che gli arti.
così è definito l’insieme di muscoli addominali, pelvici e della colonna più coinvolti nel Pilates.
è la base del Tai Chi, una serie di movimenti lenti, costanti e senza interruzioni.
È la prima parte di esercizi a corpo libero prevista dal Pilates su un materassino.
In Cina la ricerca del benessere fisico e della longevità sono elementi studiati dall’inizio dei tempi. Queste discipline sembrano risalire addirittura all’Imperatore Giallo Hwang Ti, che nel terzo millennio avanti Cristo dominò in Cina per circa un secolo e che praticava tecniche basate su esercizi di respirazione e di meditazione. Esse furono raccolte nel più antico libro di medicina cinese, I Ching. Il Tai Chi per molti anni rimase segreto, insegnato soltanto all’interno di alcune famiglie, ma tra la fine del 1800 e i primi del 1900 si diffuse prima in Cina e poi nel resto del mondo. Milioni di cinesi praticano oggi questi esercizi per mantenere la salute ed essere longevi secondo il concetto per cui “un organismo fiorisce soltanto se è correttamente nutrito e curato durante tutto il ciclo della sua vita”. È un’arte marziale che sviluppa in modo progressivo il rapporto corpo-mente, migliorando l’energia fisica e mentale e quindi il benessere. Alla base si trova la ricerca del concetto taoista dell’equilibrio tra forze negative e positive e l’armonia tra gli opposti (Yin e Yang). In principio nasce come sistema di autodifesa, anche se negli anni si è trasformato in una raffinata forma di esercizio per il benessere psico-fisico. L’obiettivo ultimo è quello di liberare l’energia vitale e ristabilire l’equilibrio tra corpo, mente e spirito. La base del Tai Chi è costituita dalla “Forma”, una successione di movimenti eseguiti in modo lento, costante e senza interruzioni. Possono essere eseguiti a mani nude, ma ne esistono anche altri che prevedono l’utilizzo di alcune armi come le spade. Si imparano ad eseguire dei movimenti per utilizzare il corpo in modo rilassato e consapevole con il controllo della respirazione. La circolarità e la lentezza dei movimenti rende il corpo più elastico e più agile, migliorandone anche la consapevolezza di una postura corretta. Il Tai Chi, con una dieta equilibrata, l’agopuntura e i massaggi, integra l’insieme di tecniche oggi offerte dalla medicina cinese per mantenere il benessere psico-fisico. Una ricerca presentata quest’anno alla conferenza internazionale dell’American Stroke Association (l’associazione americana che studia gli ictus) dimostra che la pratica del Tai Chi diminuisce in modo evidente il rischio di ricadute nei soggetti colpiti da ictus. È inoltre dimostrata la sua utilità in pazienti con patologie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e sclerosis multipla.
INDIRIZZO
Via Giorgio Baglivi, 5/E - int. 2
00161 - Roma (RM)
CONTATTI
Email: alessandromascia70@gmail.com
Tel.: +39 06.44.29.07.66
Cell: +39 347.33.69.171
SHARE THIS PAGE!