LE NOSTRE MANI: FORTI, PRECISE, PREZIOSE

Attraverso di esse, sin dalla nascita, iniziamo a scoprire il mondo. Strumenti eccezionali e ricchi di peculiarità che però, lavorando tutto il giorno, a volte possono accusare fastidi e dolori

La capacità di utilizzare la mano come un abile ed agile strumento rappresenta da sempre l’elemento chiave che ha permesso all’uomo di evolversi e che lo ha contraddistinto dal mondo animale; pensiamo, ad esempio, all’opponibilità del pollice che ha determinato nell’uomo la capacità di utilizzare arnesi. Ci sono però teorie che, al contrario, affermano che la modificazione articolare della mano sia invece secondaria all’utilizzo di strumenti. Rimane comunque il dato di fatto che nell’evoluzione della specie la possibilità di manipolare il mondo esterno abbia sviluppato in modo estremamente rapido le facoltà cognitive. Questo magnifico strumento che possediamo racchiude una moltitudine di peculiarità: rappresenta forza ma anche precisione. Le mani permettono di difendersi, di cacciare, di nutrirsi, di comunicare: tutti aspetti fondamentali per la sopravvivenza dell’essere umano. Servono anche per scrivere, suonare, giocare, danzare. Aspetti, questi ultimi, più legati alla vita di relazione. Le mani, inoltre, per il neonato sono uno dei primi strumenti di scoperta ed analisi del mondo esterno. Il tatto è uno dei cinque sensi attraverso i quali interagiamo con ciò che ci circonda. Attraverso le mani ed il tatto il neonato scopre se stesso e afferma il concetto del Sé. Le mani hanno rappresentato nei secoli un elemento di grande rilievo sociale. Da esse si intuiva il ceto sociale cui si apparteneva. I ricchi e gli intellettuali erano contraddistinti da mani sottili con pelle curata, mentre i meno abbienti avevano mani robuste e callose, provate dalla fatica fisica e dagli sforzi. Nella sua fisiologia la mano racchiude, come detto, diverse peculiarità e l’anatomia si è nel tempo specializzata per raffinare tutte le varie competenze. Ad esempio, le prime tre dita sono quelle deputate alla precisione, mentre il quarto ed il quinto costituiscono la forza della mano. Le attività che hanno bisogno di maggiore accuratezza, come scrivere e ricamare, sono controllate dal pollice, indice e medio. La possibilità di sostenere pesi, come tirare una fune o stringere con forza oggetti come chiudere un barattolo, viene funzionalmente garantita dall’anulare e dal mignolo. In tal senso, tutto il complesso muscolare e scheletrico dell’arto superiore è progettato a servizio della mano. Facciamo attenzione però: affinché essa possa essere utilizzata in modo efficace, la libertà dei movimenti della spalla e del gomito è fondamentale. Anche da un punto di vista neurologico, la mano riveste un ruolo estremamente importante. Nell’area motoria e sensitiva del cervello, ricopre una superficie molto ampia rispetto a tutto il resto del corpo. Questo è dovuto alla sua complessità anatomica e funzionale. A differenza di tutti gli altri distretti corporei, può compiere infatti una notevole quantità di movimenti sia grossolani che fini e per questo necessita di un maggior numero di connessioni con il cervello. Il legame tra le attività che normalmente si svolgono e i dolori di cui le mani possono soffrire è estremamente diretto ed intuibile. Ogni professione infatti, come pure ogni hobby, può sovraccaricare la funzionalità delle mani e determinare delle conseguenze dirette sulle articolazioni maggiormente utilizzate. Ad esempio, le persone che scrivono molto come impiegati, commercialisti, avvocati, insegnanti, possono soffrire particolarmente di patologie del primo e secondo dito come l’artrosi delle articolazioni alla base del pollice (rizoartrosi), per cui si avvertono dolori e diminuzione di mobilità durante il movimento e lo sforzo. Coloro che usano utensili come forbici, cacciaviti, pinze possono invece soffrire di un problema conosciuto come “dito a scatto”, caratterizzato dalla presenza di una formazione cistica con infiammazione ed ispessimento del tendine, che non permette di estendere normalmente le dita. Per chi utilizza molto il mouse è frequente soffrire di tendinite al polso o anche di tunnel carpale. È importante però chiarire che, nella maggior parte dei casi, il tunnel carpale è la conseguenza della rigidità dei muscoli che governano la clavicola e che limitano il normale deflusso venoso dell’arto superiore. In questo caso quindi, il dolore al polso e il conseguente riflesso doloroso alla mano derivano da una postura sbagliata da rieducare e sono il campanello d’allarme per affidarsi ad un terapista della riabilitazione prima di ricorrere all’intervento chirurgico. La mano soffre anche di patologie intrinseche rappresentate dall’artrosi o anche da diverse forme artritiche che colpiscono le estremità degli arti superiori. I tendini con il loro rivestimento esterno (guaine tendinee) possono essere dolenti per effetto - ad esempio - di cisti o calcificazioni. Anche alcune membrane che rivestono e sostengono il nostro corpo (aponeurosi fasciali) possono essere affette da patologie come la malattia di Dupuytren, dove le ultime dita della mano non si estendono completamente per effetto dell’irrigidimento di queste aponeurosi che ricoprono muscoli e tendini. Tra artrite ed artrosi c’è spesso confusione e si può avere difficoltà nel distinguerle. L’artrite è una patologia di tipo infiammatorio che può colpire una o più articolazioni compresi i tessuti che le avvolgono. Può essere determinata da un’infezione locale o anche da patologie che coinvolgono tutto il sistema scheletrico (come avviene nell’artrite reumatoide). Normalmente determina gonfiore, arrossamento, dolore, e le deformazioni delle articolazioni colpite sono particolarmente vistose. L’artrosi, invece, è una patologia di tipo degenerativo che colpisce tutti in modo più o meno evidente ed è la conseguenza del processo di invecchiamento delle articolazioni. Soffrono di artrosi le cartilagini articolari e, a volte, l’osso che si trova al di sotto di queste (osteo-artrosi). La buona salute dell’arto superiore dipende primariamente da una corretta morfologia della colonna vertebrale e, in particolare, delle vertebre cervico-dorsali. Il controllo neuro-muscolare degli arti superiori passa tra le vertebre cervicali medie e basse e le prime vertebre dorsali. Una sofferenza della colonna a questo livello procura degli effetti diretti agli arti superiori. Formicolii lungo le braccia ed alle mani, diminuzione della forza o sensibilità sono la conseguenza di una patologia vertebrale. È utile a tal proposito mantenere sempre una buona elasticità dei muscoli della colonna vertebrale ed una escursione articolare completa di tutte le sue articolazioni. In tutti questi casi è comunque necessario consultare uno specialista, per effettuare una diagnosi ben precisa ed individuare il trattamento conservativo (farmacologico e riabilitativo) o chirurgico per curare le nostre mani.

Scrivere

molto, a lungo andare, può provocare l'insorgenza di patologie del primo e secondo dito.

La possibilità

di sostenere pesi o stringere con forza oggetti, è principalmente garantita da anulare e mignolo.

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