QUEL FASTIDIOSO RONZIO...

L’acufene è un disturbo piuttosto diffuso. Può colpire a tutte le età e le cause possono essere diverse, non ultima quella di una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare.

L’acufene è definito come un rumore che si avverte in una o entrambe le orecchie, anche in assenza di rumori esterni. Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha rilevato dei dati decisamente non trascurabili: un americano su sei ne soffre su vari gradi, da lieve a intenso. È quindi una affezione che coinvolge una grande fetta della popolazione e la scienza medica è molto attenta allo studio e alla ricerca di soluzioni concrete e definitive per questo fastidioso disturbo. Può colpire a tutte le età, anche i bambini, i quali però possono non rendersi conto del problema in quanto può essere congenito: in questo caso, un ronzio di sottofondo potrebbe essere percepito come una condizione di normalità. La percezione dell’intensità dell’acufene è decisamente soggettiva, perché dipende strettamente dalla tolleranza individuale al rumore prodotto. Un po’ come accade per la soglia di percezione del dolore. Una delle cause più frequenti è l’esposizione continuativa a forti sorgenti di rumore, ma a volte anche un rumore intenso come un’esplosione può determinare una lesione dell’orecchio interno tale da dare inizio all’acufene (tipico nei cacciatori). Anche un trauma cranico o un colpo di frusta (come può accadere in un incidente d’auto), oppure la somministrazione di particolari farmaci che possono essere ototossici (ossia dannosi per l’udito), potrebbero dare origine a questo fastidioso disturbo. Altre possibili condizioni predisponenti per l’insorgenza degli acufeni possono avere un’origine cardiovascolare, come l’ipertensione e il soffio al cuore, oppure anomalie di una vena o arteria del circolo cerebrale. La causa può essere altresì di tipo meccanico, come l’occlusione di uno o entrambi i canali che collegano la porzione posteriore del palato con l’orecchio interno (le Trombe di Eustachio) o la presenza di tumori che impegnano la zona dell’orecchio. Anche un semplice tappo di cerume può provocare acufeni ma, a differenza delle altre già descritte, è una causa di chiara e facile risoluzione. Si possono percepire acufeni in associazione ad una sinusite o anche come sintomo associato a una disfunzione della tiroide. Una causa spesso trascurata o sottovalutata è data da una possibile disfunzione dell’articolazione tra mandibola e cranio (articolazione temporo-mandibolare), ossia le due articolazioni, destra e sinistra, che permettono alla mandibola di muoversi per masticare, parlare e respirare. Queste due articolazioni hanno un legame diretto, sia meccanico che funzionale, con le orecchie e, in particolare, con l’orecchio medio e interno. Alcuni muscoli motori della mandibola partono dalle stesse ossa del cranio che accolgono il sistema uditivo. La tensione dei muscoli e delle fasce profonde della mandibola e del cranio può essere responsabile anche dell’occlusione parziale o totale delle Trombe di Eustachio. Questi canali servono a riequilibrare la pressione interna dell’orecchio rispetto alla variazione della pressione esterna. È quello che succede quando, ad esempio, si va in aereo oppure quando si praticano delle immersioni. Se questo sistema non funziona bene, il rischio di affezioni dell’orecchio aumenta facilitando l’accumulo di catarro che può provocare l’infiammazione della membrana timpanica (otite). L’acufene è associato spesso ad ipoacusia (diminuzione dell’udito) e la sua diagnosi si basa sui risultati dell’esame audiometrico, di quello impedenziometrico, dello studio dei potenziali evocati e, in alcuni casi, è necessario ricorrere alla risonanza magnetica dell’encefalo. Escluse tutte le possibili cause di competenza del medico di base, dell’otorino, dell’oncologo o del neurologo, è opportuno valutare la funzionalità dell’articolazione temporomandibolare. La valutazione è di pertinenza del dentista specializzato in queste patologie e il trattamento deve essere affidato alle mani sapienti dell’osteopata, oppure a fisioterapisti specializzati in rieducazione posturale globale e rieducazione dell’articolazione temporo-mandibolare. Il riequilibrio del complesso sistema muscolare e fasciale del cranio e della colonna cervicale può risolvere o attenuare  sensibilmente la percezione degli acufeni. In questo caso, la patologia di origine meccanica dell’orecchio interno è frequentemente associata a rigidità della colonna cervicale e, in particolare, a problemi della prima e seconda vertebra cervicale e ai muscoli responsabili della masticazione e della deglutizione. Nel caso in cui questo disturbo dell’udito non dovesse risolversi, esiste una rieducazione chiamata TRT (Tinnitus Retain Therapy). È una terapia cognitivo- comportamentale che permette di “abituarsi” all’acufene. Con l’utilizzo di un apparecchio generatore di suoni si consente al paziente di avere una minore percezione del fastidioso sibilo o ronzio. 

La TRT

o Tinnitus Retain Therapy, è una terapia cognitivo-comportamentale che, tramite un generatore di suoni, consente di diminuire la percezione del ronzio.

Tra i fattori

che favoriscono l’insorgenza vi possono essere prolungate esposizioni a forti sorgenti di rumore, traumi cervicali o l’assunzione di farmaci ototossici.

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