CONTRO L’OSTEOPOROSI: sole, sport e alimentazione

Naturale conseguenza del processo d’invecchiamento, questa sindrome colpisce in particolar modo le donne. Un grande aiuto, come sempre, può arrivare dalle sane abitudini: aria aperta, attività fisica e dieta equilibrata

E' importante chiarire subito che l’osteoporosi non è una malattia. Si deve considerare una “sindrome multifattoriale”, la conseguenza naturale del processo di invecchiamento dei tessuti del nostro corpo. Il primo stadio è caratterizzato dall’osteopenìa, in cui l’osso presenta una minore trama della propria impalcatura e una minore densità minerale ossea. La fase successiva è l’osteoporosi, in cui l’osso diventa ulteriormente fragile, con un rischio di frattura decisamente più elevato. L’osteoporosi colpisce prevalentemente la donna rispetto all’uomo con un rapporto di 8 a 2. Si calcola che ne siano affette il 15% delle donne di 50 anni e il 50% delle donne di 80 anni. La demineralizzazione dell’osso non dà dolore. Non è corretto, quindi, attribuire all’osteoporosi i dolori di cui si è affetti. I dolori del sistema muscolo-scheletrico originano sempre da altri fattori dipendenti dalle articolazioni, dai muscoli, dai dischi intervertebrali, dai nervi periferici. La costruzione della matrice ossea è determinata dall’azione combinata tra cellule che si chiamano “osteoblasti” e altre che si chiamano “osteoclasti”. La loro funzione è regolare e mantenere l’equilibrio del calcio delle nostre ossa. Gli osteoblasti sono cellule preposte alla costruzione dell’osso, mentre gli osteoclasti servono a rimodellarlo ed eroderlo attraverso enzimi che lo destrutturano. L’osso è composto per 2/3 da minerali (in prevalenza calcio e fosforo) e per 1/3 da proteine. Il calcio è indispensabile per il funzionamento del sistema nervoso e muscolare, mentre il fosforo serve per il metabolismo energetico. Lo scheletro ha, quindi, due funzioni: la prima è di sostegno del nostro corpo, mentre la seconda è di deposito di minerali. Gli osteoclasti prelevano il calcio e il fosforo dall’osso per metterli a disposizione dell’organismo. Nell’arco di 5-6 anni il nostro scheletro viene così completamente distrutto e ricostruito. Il corretto bilanciamento tra l’attività di costruzione e quella di “demolizione” garantisce all’osso una struttura solida e un’adeguata resistenza al carico. Se si presenta invece uno squilibrio nella produzione della matrice ossea (quindi gli osteoblasti lavorano poco) o nella disgregazione (quindi gli osteoclasti lavorano troppo), si va incontro all’osteopenìa o, nei casi peggiori, all’osteoporosi. Nella donna il corretto equilibrio è normalmente garantito fino alla menopausa, mentre nell’uomo fino a circa 65-70 anni. L’alterazione dei processi appena descritti può dipendere da diverse cause che possono essere: l’insufficiente attività fisica, la poca esposizione al sole, squilibri alimentari, fattori ormonali, assunzione di alcuni farmaci. La corretta costruzione della matrice ossea dipende direttamente dalle sollecitazioni e dal carico a cui le ossa sono sottoposte. Tutti sanno con quale facilità si spezzano le ossa di polli allevati in gabbia rispetto alla resistenza di quelle di polli ruspanti. Ciò significa che se camminiamo molto e, ancor meglio, facciamo anche sport di tipo aerobico (come descritto nel numero di Maggio scorso), il corpo riceve continuamente informazioni di fissare calcio sulle ossa in modo tale da garantire la resistenza agli stress da carico. In caso contrario, ossia con un’inadeguata attività fisica o, ancor peggio, dopo un prolungato allettamento (ad esempio, per una malattia), lo scheletro va incontro ad una rapida demineralizzazione con conseguente fragilità ossea e rischio più elevato di fratture spontanee o causate da sforzi anche minimi. L’esposizione al sole è importante perché favorisce la sintesi della vitamina D. Questa vitamina contribuisce al processo di mineralizzazione dell’osso e aiuta il riassorbimento (ossia ne impedisce l’eliminazione) del calcio a livello renale e del fosforo a livello intestinale. L’alimentazione è altrettanto importante e ci sono diversi alimenti che garantiscono un buon apporto di calcio. I più ricchi e con la maggiore bio-disponibilità sono il latte e i suoi derivati. Attenzione però alle quantità perché l’organismo assimila soltanto la quantità di calcio di cui ha bisogno, mentre il restante viene eliminato. L’eccesso di latticini, in quanto ricchi di grassi, contribuisce soltanto ad incrementare il peso aumentando le riserve lipidiche. Esistono anche altri alimenti ricchi di calcio come il pesce, tipo sardine o alici (con lisca), i cereali, la frutta secca e i vegetali verdi a foglia larga. Alcuni alimenti, invece, contrastano la deposizione del calcio, come le carni (l’eccesso di questo tipo di proteine aumenta l’eliminazione del calcio nelle urine), il sale, l’alcool e la caffeina. Il fumo di sigaretta, infine, sembra interferire con l’attività degli osteoblasti e, quindi, con la costruzione della matrice ossea, oltre che anticipare l’età della menopausa. Per quanto riguarda i fattori ormonali, la menopausa precoce o quella indotta da intervento chirurgico (asportazione delle ovaie) anticipano il periodo in cui la donna comincia a perdere minerali. L’assunzione di farmaci come i corticosteroidi (cortisone), l’eparina, alcuni anticoagulanti, induce direttamente una perdita di minerali a livello osseo. Come già evidenziato, l’osteoporosi non dà alcun segnale. Per cui è opportuno consultare il medico ed effettuare esami specifici preventivi (ematochimici e Moc), al fine di tenere sotto controllo la salute delle nostre ossa. Il mio motto è sempre lo stesso: «Il movimento è vita». E ancor più lo è alla luce di quanto appena descritto. Per cui cosa c’è di meglio dell’attività fisica all’aperto (per l’esposizione al sole) e di una alimentazione sana ed equilibrata? E quale periodo migliore se non ora? Buona estate a tutti!

La vitamina D

contribuisce al processo di mineralizzazione dell’osso, aiuta a riassorbire il calcio nei reni e il fosforo nell’intestino.

Le donne

risultano essere maggiormente colpite rispetto agli uomini, con un rapporto di otto a due.

L’osso

è composto per due terzi da minerali (in prevalenza calcio e fosforo) e per un terzo da proteine.

SHARE THIS PAGE!

INDIRIZZO
Via Giorgio Baglivi, 5/E - int. 2
00161 - Roma (RM)

CONTATTI
Email: alessandromascia70@gmail.com
Tel.: +39 06.44.29.07.66
Cell: +39 347.33.69.171