COLONNA CERVICALE

Computer, cuscino, sedentarietà, stress, disturbi della vista e dell’udito, disturbi digestive e dell’alimentazione, disturbi del sonno: tutte possibili cause di dolori a carico della colonna cervicale, cardine fondamentale tra spalle, dorso e testa

LA COLONNA CERVICALE è il tratto più mobile di tutta la colonna vertebrale. È una caratteristica che offre all’essere umano la possibilità di esplorare l’ambiente esterno ed interagire adeguatamente con esso. L’ampia possibilità di movimento di questo tratto consente all’uomo di avere una visuale molto più ampia rispetto a molti animali che hanno il collo meno mobile. Permette, inoltre, di udire meglio in quanto si può orientare l’orecchio verso la sorgente dei suoni senza la necessità di spostare tutto il corpo. Migliora notevolmente il senso dell’equilibrio perché permette al sistema vestibolare una maggiore adattabilità. Si adegua alla posizione del cranio e della prima vertebra cervicale per ottimizzare il controllo posturale. Vicino la colonna cervicale décor rono nervi, arterie, vene e vasi linfatici molto importanti. I muscoli ed il tessuto connettivo del collo offrono il passaggio ai vasi che irrorano il cranio. I muscoli della colonna cervicale possono essere molto piccoli e muovere soltanto una vertebra, oppure ne abbiamo di più lunghi che possono muovere tre o più vertebre fino ad arrivare anche a livello delle vertebre lombari. Mettono inoltre in rapporto il segmento cervicale con le spalle e con gli arti superiori. Molti dei muscoli deputati alla respirazione originano dalla colonna cervicale e si inseriscono sulle prime costole. Quanto descritto evidenzia l’importanza del ruolo che dopo millenni di evoluzione è stato affidato alle sette vertebre cervicali. Tutto questo costituisce un pregio, ma purtroppo anche un limite in  decorquanto la rigidità o una disfunzione articolare di qualsiasi sistema meccanico ad essa correlato, la costringe ad un sovraccarico funzionale. Questo aumento di lavoro può accelerare il processo di usura delle cartilagini e degli annessi articolari (come le capsule ed i legamenti). L’aspetto clinico più comune e rilevante della colonna cervicale è caratterizzato dalla presenza di calcificazioni (becchi osteofitici), degenerazione dei dischi intervertebrali (discopatia) e delle superfici articolari (uncoartrosi), presenza di protrusioni (fase iniziale) o di ernie discali (fase successiva). Questi elementi costituiscono i segni clinici (fisiopatologici) di una condizione di sovraccarico funzionale del tratto della colonna esaminato. Questo può dipendere dal fatto che la co- lonna vertebrale, come anche le spalle ed il bacino, possono essere particolarmente rigidi presentando una diminuzione della normale ampiezza del movimento. La rigidità del sistema muscolare ed articolare determina, a distanza, degli effetti a scapito delle articolazioni più mobili. Questo super- lavoro accelera il processo degenerativo e determina l’insorgenza di infiammazione e dolore. Tutti aspetti che possono comportare la sofferenza derivante dalla compressione delle radici dei nervi, i quali escono dalla colonna cervicale (cervico-brachialgia), procurando dolore lungo le braccia fino alle dita delle mani. La causa del dolore cervicale può a volte partire da molto lontano. Lo squilibrio del baricentro (cioè della caduta della linea di gravità all’interno del poligono di appoggio) comporta un adattamento di tutte le curve della colonna vertebrale. Se il baricentro è troppo arretrato (per cui si ha la tendenza a cadere indietro) la testa si sposta in avanti per ricreare una condizione di equilibrio. Il mantenimento e l’eventuale peggioramento di questo schema posturale adattativo procura una condizione di forte tensione del collo, segnando l’insorgenza di dolori destinati a durare nel tempo. L’analisi ed il trattamento dei disturbi della colonna cervicale deve spaziare su tutto l’assetto posturale e sempre più spesso - contrariamente a quanto ci si possa aspettare - devono essere migliorati gli equilibri e la funzionalità di zone molto lontane dal rachide cervicale, come gli arti inferiori e il bacino, ma anche le tensioni di tutti visceri perché hanno un rapporto anatomico diretto con le vertebre cervicali.

QUALI SPORT

Gli sport dinamici sono i migliori per armonizzare la funzionalità delle vertebre cervicali. In questo caso, il nuoto fa eccezione, in quanto - al contrario di quanto si possa immaginare – tende a verticalizzare le vertebre. Il movimento della testa avviene su un unico asse di rotazione senza scomposizione sulle singole vertebre.

LA FITOTERAPIA

In medicina naturale esistono dei rimedi che possono aiutare ad alleviare il dolore cervicale: la Rosa Canina è una bacca ricca di vitamina C che è antinfiammatoria e miorilassante; l’Arnica è analgesica e rilassante e può essere applicate direttamente sulla zona dolorante; il Ribes Nero è ricco di flavonoidi con una azione simile a quella del cortisone (antinfiammatorio e antidolorifico).

CHE TIPO SIETE - LO “SPECCHIO” DELL’ANIMA

Le vertebre troppo inarcate caratterizzano persone orientate verso il futuro ed iperattive: sono soggetti che non riescono a fermarsi o a cambiare quando necessario. Se invece la colonna è verticalizzata, le persone in genere sono rigide o si trovano a dover fare il contrario di ciò che vorrebbero. Infine, una morfologia “senza collo” evidenzia individui capaci di sostenere pesi sulle proprie spalle: sono concreti e resistenti. Se tra testa e collo si crea un rapporto rigido è perché tra di loro non c’è più dialogo. La parte emotiva è sacrificata rispetto a quella del pensiero.

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