CRONOBIOLOGIA: QUANDO IL TEMPO È DALLA PARTE DELL’UOMO

Sole e Luna, giorno e notte, veglia e riposo. I fenomeni periodici regolano la nostra biologia e una loro variazione può innescare processi patologici. La soluzione? Rispettare i nostri ritmi, armonizzandoli

LA “CRONOBIOLOGIA” è un ramo della biologia che studia il rapporto tra l’uomo e l’ambiente nel rispetto dei fenomeni periodici (ciclici) dettati dall’influsso dei ritmi del Sole e della Luna. Questi sono chiamati “ritmi biologici” e dipendono dal patrimonio genetico specifico di ogni specie vivente. Il nostro organismo è dipendente da diversi “orologi biologici” che regolano l’alternanza sonno-veglia, l’alimentazione, l’attività fisica, quella intellettuale e quella sessuale. La dominanza di uno di questi ambiti sugli altri è regolata e calibrata da “sincronizzatori” come, ad esempio, l’alternanza tra il giorno e la notte. Questi “orologi biologici” sono disseminati in vari organi come il cervello (prevalentemente nell’ipofisi), il fegato, i reni. I ritmi studiati dalla cronobiologia hanno ciclicità più o meno lunghe. L’alternanza dei ritmi può compiersi in un giorno (ritmo circadiano), in una settimana (ritmo circasettano) in un mese (ritmo circatrigintano) fino ad arrivare al ritmo circalunare (in funzione delle fasi lunari) e circannuale (di un anno). Nelle società contadine l’alimentazione, il riposo ed il lavoro erano sincroni con i ritmi biologici naturali. La società moderna ha modificato questi ritmi imponendo quelli dettati dall’economia e dalla tecnologia. L’imposizione di ritmi che non variano con le stagioni e con l’alternanza giorno-notte, ha costruito un modello di vita che non rispetta il bioritmo individuale. Questo crea una spaccatura tra il ritmo biologico e quello comportamentale, con evidenti conseguenze sul piano psicosomatico. Quando il bioritmo naturale viene forzato si crea una scissione fra il programma biologico e quello comportamentale, creando le condizioni per l’insorgenza di malattie. Anche la concentrazione di ormoni nel sangue ha un andamento ciclico nella giornata con dei picchi massimi e minimi a seconda della fascia oraria. Viene da sé che una disfunzione di questi ritmi (come può avvenire con il cambiamento del fuso orario) alteri direttamente la secrezione e la concentrazione dei più importanti ormoni. Per questo motivo la “cronofarmacologia” studia l’orario in cui è preferibile assumere i farmaci per migliorarne l’assorbimento, potenziarne l’effetto e ridurne gli effetti collaterali. Si è visto che alcuni farmaci sono tre volte più assorbibili alle 7 del mattino rispetto alle 10 di sera e che l’eliminazione di questi attraverso il sistema renale è massima nelle prime ore del mattino.  Ad esempio, per alcune artriti si è visto che l’orario migliore per l’assunzione degli antinfiammatori è alle 11 di sera in quanto il dolore raggiunge normalmente il suo picco verso le 4 di mattina a causa della minore concentrazione di un antinfiammatorio endogeno (prodotto dal nostro organismo) che si chiama cortisolo. Per lo stesso motivo è più facile avere un attacco di asma nelle prime ore del mattino e ci sono broncodilatatori che, se somministrati nelle ore serali, esprimono la loro massima efficacia proprio nelle ore di maggior rischio. I farmaci antitumorali hanno un effetto tossico sia sulle cellule malate che sulle sane, per cui si cerca di somministrarli nel momento della giornata in cui possono essere meglio tollerati per aumentarne il dosaggio. La cronobiologia ha apportato importanti informazioni anche nell’alimentazione (cronoalimentazione). Gli enzimi, gli ormoni e le secrezioni degli organi preposti alla digestione hanno differenti concentrazioni nel corso della giornata. Mentre durante il giorno vengono smaltiti i grassi ed eliminate le scorie, durante la notte gli stessi grassi tendono ad essere accumulati. Di giorno, il nostro corpo produce energia per sostenere le nostre attività: più il ritmo di vita è sostenuto, più il nostro organismo è chiamato a produrre energia. Di notte, invece, dobbiamo “ricaricare le batterie” e per questo motivo la qualità del sonno è estremamente importante. Il sonno è riparatore e regolatore. È frequente che i soggetti che dormono poco siano più esposti al rischio di infezioni. Durante il sonno si guarisce dalle malattie, il corpo si rigenera dagli sforzi della giornata e si potenziano le difese immunitarie. Alla luce dei risultati di queste importanti ricerche è vitale per il nostro benessere cercare, anche se è molto difficile, un armonico equilibrio tra la nostra natura ed i ritmi piatti e sterili che la società contemporanea ci impone

MENTE & CORPO

Mentre al mattino (in particolare verso le 11) si registra una maggiore propensione per le attività intellettive, nel pomeriggio (tra le 16 e le 18) è favorita l’attività sportiva. Questo è dovuto all’aumento fisiologico della temperatura corporea che migliora la forza esplosiva, la forza massimale e il trasporto dell’ossigeno a livello muscolare.

BIORITMI & MALATTIE

Quando si perde il bioritmo naturale si creano le basi per l’insorgenza di malattie. Avviene ad esempio nella psicosi maniaco-depressiva in cui l’alternanza tra giorno e notte è turbata. La terapia consiste anche nell’esposizione alla luce che serve per regolarizzare la secrezione di una sostanza chiamata “melatonina”, importante anche per la produzione del cortisolo che agisce contro le infiammazioni.

QUESTIONE DI EMISFERI, Anche il cervello ha un ritmo

L’emisfero destro è quello della creatività e della fantasia, mentre quello sinistro è quello della razionalità, delle capacità analitiche e matematiche. Se a dominare è l’emisfero destro, ci ritroviamo a sognare ad occhi aperti, ci si distrae più facilmente, si possono verificare lapsus ma anche incidenti. Se domina quello sinistro, siamo più vigili e si lavora con maggiore concentrazione. È possibile intuire quale emisfero sia dominante facendo attenzione a quale narice respiri con maggiore facilità ed è quella opposta all’emisfero attivo in quel momento.

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